Ettore Sottsass e il New Memphis

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Level è sempre attenta a intercettare le ultime tendenze nel campo di Interior Design e Architettura, con il suo lavoro di ricerca e sviluppo che la porta a confrontarsi con professionisti, esperti di settore, docenti universitari e studenti (cross pollination).

Anche attraverso la visita a fiere di settore, mostre ed esibizioni temporanee riesce a cogliere i segnali più evidenti sul mercato e a tradurli in nuove ispirazioni per i propri progetti. È il caso della mostra dedicata a Ettore Sottsass e allestita presso la Triennale di Milano, in occasione del centenario della nascita del Maestro. Intitolata “There is a planet” e suddivisa attraverso nove stanze tematiche, ripercorre le tappe fondamentali della sua vita professionale, passando attraverso l’esperienza del Gruppo Memphis, che ha ispirato il recente revival che prende il nome di New Memphis e vede il colore come protagonista delle sperimentazioni di numerosi designer a livello internazionale.

Memphis, è stato un collettivo italiano di Design fondato da Sottsass che, tra il 1981 e il 1987 è emerso come massimo esponente della scena postmodernista, utilizzando come tratti distintivi colori vivaci e abbinamenti audaci, forme geometriche e materiali considerati “poveri” come il laminato plastico. Il tutto nell’ottica di generare un senso di ottimismo che celebrasse la normalità e la società di massa dell’epoca.

Il design, in Italia, non è professionale, è un modo di vivere” citava il Maestro, portando avanti le sperimentazioni del gruppo e sostenendo che l’industria avesse necessità di produrre desideri piuttosto che oggetti funzionali e di essere messa in diretto contatto con la società attraverso la figura del designer, per mediare e tradurre esteticamente i bisogni delle persone.

Attraverso le differenti sale della mostra, è possibile così osservare utilizzi differenti di materia e colore, mezzi con i quali Sottsass ha anticipato le esigenze contemporanee, intuendo come arredi e layout di spazi abitativi e lavorativi avessero l’esigenza di diventare flessibili, plasmandosi sulle esigenze dell’utente finale. L’esempio delle Micro Environment, presentate per la prima volta durante la mostra del MOMA di New York del 1972 “The New Domestic Landscape” è emblematico come rappresentazione di adattamento alle differenti necessità degli abitanti della casa che andavano definendosi e come identificazione di un nuovo modo di vivere, di usare gli oggetti.

Non più statici e fissi, ma flessibili e mobili per trasformare l’aspetto dell’ambiente che li accoglie. Una filosofia che oggi è fortemente legata al concetto di custom-made e flessibilità dello spazio, che accompagna Level nella progettazione di arredi su misura per ufficio, con la possibilità di integrare elementi tecnologici e architettonici dinamici non fissi.

Le Micro Environment, “case ambiente” futuristiche per l’epoca, anticipavano così nuove forme dell’abitare, oggetti-ambiente che rappresentavano una dimensione alternativa al design e all’architettura. Negli uffici contemporanei, specialmente in quelli caratterizzati da vasti open-space, sono sempre più presenti box acustici e phone-boot, che sono i diretti discendenti delle idee di Sottsass qui esposte. Si tratta di sistemi multifunzionali che definiscono lo spazio in modo dinamico e che si adattano, per esempio, agli spazi co-working di oggi.