postazioni-bench-condivise-Level-Office-Landscape

Che cos’è l’activity based working

 |  News

Da qualche anno a questa parte se ne sente parlare sempre più spesso in relazione alla progettazione degli spazi ufficio. Ecco che cos’è l’activity based working e come influisce sui layout dei luoghi di lavoro.

 

L’ufficio flessibile e l’activity based working

 

Il modo di interagire tra i lavoratori è cambiato, così come la gestione quotidiana dello spazio a disposizione in azienda. Con l’avvento dell’open-space e il progressivo abbandono del modello cubicles, i datori di lavoro hanno capito che il benessere dei collaboratori influisce direttamente sulla produttività.

Aprire tutti gli spazi, installare scrivanie condivise e far lavorare nello stesso ambiente indistintamente chi deve svolgere focus work e chi si dedica mansioni creative o commerciali e passa ore parlando coi colleghi o al telefono, non si è rivelata una scelta vincente.

Ecco perché il modello dell’open-space fine a sé stesso ha portato stress e calo di prestazioni in molte aziende, costringendo i vertici a ripensare l’organizzazione del layout dell’ufficio secondo parametri diversi. Non più scrivanie fisse e assegnate, ma postazioni ideate per assecondare il bisogno di specifici momenti, in relazione all’attività lavorativa del collaboratore.

Da qui nasce l’activity based working (ABW) che rende l’ufficio uno spazio ibrido e flessibile e consente ai professionisti di muoversi liberamente al suo interno per ottimizzare le attività e, di conseguenza, incrementare la produttività.

Tempo di riunione? Grandi meeting room per gruppi ampi o huddle room per piccoli team sono ideali. C’è bisogno di concentrarsi? Ecco che vengono occupati gli uffici privati separati da pareti divisorie che garantiscono l’isolamento acustico. Voglia di condividere lo spazio con i colleghi per fare brainstorming e scambiarsi idee? I bench (scrivanie multiple e condivise) in un open-space diventano il luogo ideale per trascorrere qualche ora.

L’activity based working consente quindi la massima fluidità e mette l’utente al centro della progettazione.

 

Come e quando nasce

 

La modalità di lavoro con la quale i professionisti scelgono “come” e “dove” svolgere le proprie mansioni durante la giornata ha comportato un totale ripensamento dei layout dell’ufficio.

Tra i primi a lavorare sull’applicazione dell’activity based working agli spazi ufficio, nel 1983, è stato l’architetto americano Robert Luchetti. Lo scopo è stato chiaro fin dal principio: integrare gli obiettivi strategici dell’azienda con l’utilizzo dello spazio di lavoro al fine di valutare problematiche ambientali e fattori culturali, integrando tecnologia ed ergonomia, per sviluppare le soluzioni più adatte a una specifica organizzazione.

Gli uffici progettati da Luchetti hanno diversi ambienti che possono supportare le modalità di lavoro all’interno di una specifica azienda. Dai piccoli spazi chiusi e isolati acusticamente, a grandi open space fino ad aree completamente riconfigurabili.

Il concept ideato insieme al Professore in Psicologia della Harvard University Philip Stone, nel 1985 si è poi tradotto in un paper di ricerca dal titolo Your office is where you are, pubblicato e citato perfino al MoMa di New York come “l’embrione dell’ufficio del futuro”.

 

I pilastri dell’activity based working

 

Activity-based-working-Sme-Up-Level-Office-Landscape

 

L’innovazione dell’approccio di Stone e Lucchetti è racchiusa nell’idea che gli spazi ufficio possono supportare una filosofia di lavoro e non crearne una. Il management deve quindi avere un atteggiamento democratico, lasciando la libertà al lavoratore di usufruire come meglio crede dello spazio, basandosi sulla cultura della fiducia e della responsabilità condivisa.

Attingendo dalle ricerche del Sociologo americano Roger G. Barker, sono poi stati elaborati i sei pilastri su cui si basa la progettazione di ogni ambiente di un ufficio dove si adotta l’activity based working:

  1. Programma: obiettivo dell’attività che si svolge
  2. Attributi fisici: location, dimensioni dello spazio e arredi/accessori necessari
  3. Caratteristiche temporali: frequenza con cui l’attività si ripete e con quali tempistiche
  4. Persone: numero di professionisti coinvolti nell’attività
  5. Gerarchia: distribuzione dei ruoli di chi svolge l’attività
  6. Restrizioni: se esistono limitazioni all’ammissione/accesso a una determinata area dell’ufficio.

Partendo da questi punti è quindi possibile, ancora oggi, progettare in modo efficiente un ufficio che rispecchi le esigenze e i modi di lavorare di chi lo abita.

 

L’activity based working oggi

 

Activity-based-working-training-room-Level-Office-Landscape

 

Lucchetti ci ha visto lungo e oggi le sue ricerche sono applicate, seppur con parametri nuovi dettati dallo sviluppo tecnologico, negli uffici di tutto il mondo.

Il colosso americano del coworking, WeWork, ha reso noti i dati una ricerca nella quale i lavoratori dichiarano che un luogo di lavoro flessibile impatta in modo significativo sul loro benessere e sulla produttività addirittura più dello stipendio e di un numero maggiore di giorni di vacanza.

Per costruire il proprio spazio di lavoro attorno alle esigenze dei professionisti, ci sono alcune aree che non possono assolutamente mancare in un activity based workplace.

  • Breakout areas e kitchenette dove fare pausa, incontrarsi con colleghi, consumare pasti e caffè, oppure da utilizzare come luoghi per meeting informali;
  • Aree informali con soft seating per brainstorming, attività di gruppo o lavori individuali che non richiedono particolare concentrazione;
  • Aree operative con scrivanie condivise e sedie ergonomiche da occupare in specifici momenti della giornata;
  • Focus area ovvero uffici privati isolati acusticamente (e visivamente se necessario) dal resto dell’ufficio;
  • Meeting Room formali con tavoli direzionali dotati di accessori, sedie ergonomiche e dispositivi tecnologici per proiezioni di presentazioni e video call;
  • Meeting Room informali e huddle room con sedute che favoriscono il relax;
  • Phone booth per effettuare chiamate e video conference in totale privacy e senza disturbare i colleghi;
  • Training room con pareti divisorie manovrabili per ampliare o diminuire lo spazio a seconda del numero di lavoratori da ospitare.

 

Ever Evolving System, il sistema per l’activity based working

 

Ever-Evolving-System-Level-Office-Landscape

 

Ideato da Level Office Landscape, Ever Evolving System è un sistema ibrido per l’ufficio che unisce elementi funzionali in grado di rendere l’ambiente di lavoro flessibile e dinamico.

Composto da moduli personalizzabili sia nell’organizzazione che dal punto di vista di materiali, finiture e colori, può essere organizzato con volumi in aggetto, vuoti arricchiti da librerie e vani giorno, sedute, panche e divanetti, locker, vani tecnici per inserimento monitor e perfino aree meeting informali.

Le soluzioni del sistema ufficio per activity based working di Level Office Landscape sono disponibili in nicchia, o inserite nella profondità dell’armadio contenitore e comprendono anche Kitchenette. Richiedi un progetto personalizzato per rendere il tuo ufficio più flessibile. Puoi contattare gli esperti progettisti di Level compilando questo form, oppure telefonando al numero +39 039 9284831.