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Lavorare in vacanza, lo stile di vita dei nomadi digitali

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Agosto è arrivato, portando con se una voglia irrefrenabile di vacanze, lontane dal brusio delle città e dallo stress delle continue mail di lavoro. Il cervello richiede uno stop, una pausa per ricaricare le energie e affrontare in modo più consapevole le nuove sfide professionali che attendono al rientro in ufficio.

E se fosse possibile poter vivere tutto l’anno in un luogo immerso nella natura, unendo uno stile di vita flessibile alla routine lavorativa? Ci hanno già pensato i Nomadi Digitali, popolo cresciuto a colpi di web e smarthpone, che ha scelto la Rete per intraprendere il proprio percorso di crescita professionale, investendo su quelle tipologie di mestieri da poter svolgere in remoto. Le infinite possibilità offerte dalla Rete, hanno infatti trasformato il modo di lavorare, identificando quello che la rivista Frame ha definito Whole Wide Work. Oggi, infatti, chiunque disponga di una connessione wi-fi può svolgere le proprie mansioni in ogni parte del mondo, che sia la propria abitazione nel centro città, un bar con tavoli a bordo piscina, oppure una spiaggia soleggiata di Bali.

Per i Millennials è una fuga dalla routine, la Generazione Z vi ambisce fin da piccola, mentre i Boomers stanno imparando ad apprezzarne i benefici. Tra le schiere dei Nomadi Digitali, infatti, non si trovano solamente giovani vogliosi di avventura, ma anche professionisti con molti anni di esperienza, stanchi del proprio stile di vita ordinario e alla ricerca di un continuo scambio culturale e del contatto umano con altri lavoratori open-minded. Il fenomeno, è così supportato da un grande numero di community online e gruppi sui Social Network, dove gli expat (come si definiscono molti di loro) si scambiano consigli utili sulle mete più gettonate, approfondendo temi legati alla connessione, agli spazi coworking e residence, alla sicurezza e al costo della vita. Il gruppo Facebook Digital Nomads Around the World, conta a oggi 85 mila membri, la community Nomadi Digitali Italiani ha all’attivo seimila membri, mentre esistono degli esempi tutti al femminile, come il portale Digital Nomad Girls , che raccoglie interviste a professioniste di successo, annunci di lavoro e business tool indispensabili per il lavoratore da remoto.

Poter contare su una community è fondamentale per chi decide di viaggiare lavorando, poiché necessita di grandi doti di pianificazione e organizzazione, per evitare di trovarsi impreparato in un paese lontano migliaia di chilometri da casa. Per questo, prima di emigrare, i Nomadi Digitali studiano per mesi quelle che saranno le mete ideali per i loro spostamenti, facendo affidamento a siti internet come Nomadlist, dove esistono delle classifiche sempre aggiornate sulle città nel mondo con il miglior rapporto qualità della vita-condizioni di lavoro. Un’altra caratteristica da tenere presente è la differenza di valuta tra il paese di provenienza e la meta della vacanza-lavorativa. Molti italiani, infatti, si recano nei paesi del sud-est asiatico, dove i costi per vivere sono bassi e permettono di accumulare più guadagni, oppure di dedicare al lavoro meno ore, godendosi nuove esperienze di vita, all’insegna della conoscenza di culture differenti dalla propria.

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Chi decide di diventare un Nomade Digitale, non sarà costretto ad aspettare agosto per mettere i piedi a bagno e prendere un po’ di sole, ma potrà lavorare abbronzato tutto l’anno. Nei paesi che ospitano un gran numero di questi professionisti, infatti, i coworking si sono moltiplicati nel giro di pochi mesi, raccogliendo tutti gli essentials degli uffici, ma con il plus di viste mozzafiato su spiagge cristalline, montagne e vegetazione tropicale. Non solo scrivanie e sale riunioni, ma anche camere per alloggiare e lezioni di surf. Si tratta infatti di veri e propri residence, dove l’abbonamento comprende servizi e attività mirate alla costruzione di un network. Tra i più gettonati ci sono il Beach Hub di Koh Phangan, con un’immensa spiaggia Tailandese a disposizione dei nomadi per lavorare o rilassarsi con lezioni di Yoga, mentre a Bali si trovano Hubud, molto frequentato dagli italiani expat, grazie alla veloce connessione internet e all’ampio giardino con piscina e Dojo a due passi dalla spiaggia.

Lavorare in vacanza tutto l’anno è quindi possibile, basta scegliere la meta ideale e assicurarsi di avere un’ottima connessione internet, condizione imprescindibile per avere successo a chilometri di distanza dai propri clienti.

Link utili: La Stampa – Viaggi Corriere