Orgatec-2024-futuro-dell'ufficio-level-office-landscape-1

Orgatec 2024, cosa riserva il futuro dell’ufficio?

 |  Eventi

Una riflessione di Massimo Gianquitto sull’edizione 2024 della fiera dell’ufficio di Colonia.

 

Orgatec 2024, torna la fiera dell’arredo ufficio   

 

Orgatec rappresenta da anni l’evento di riferimento per il settore del design e degli ambienti di lavoro, accogliendo espositori e visitatori da ogni parte del globo. In mostra, soluzioni sostenibili e flessibili, che riflettono la direzione fluida dei luoghi di lavoro, sempre più dinamici e modulari e in grado di adattarsi alle nuove esigenze dei lavoratori contemporanei. Tra i focus di quest’anno, arredi multifunzionali, materiali green e tecnologia integrata hanno provato a delineare lo scenario dell’ufficio del futuro, al momento ancora un po’ confuso.

 

Le impressioni di Massimo Gianquitto

 

Orgatec-2024-futuro-dell'ufficio-level-office-landscape-2

 

Bisogna ammetterlo, è difficile poter esprimere un parere distaccato e obbiettivo su Orgatec 2024, in verità un po’ dimessa e ridotta per l’assenza di molte aziende italiane (Unifor, Frezza, Estel, ICF, …)  e di alcuni grandi marchi statunitensi e europei come Steelcase, Hermann Miller, Vitra, Knoll,  tanto per citarne alcuni, che hanno sempre anticipato le tendenze del mondo dell’ufficio, facendo discutere e riflettere sulle loro proposte.

Al contrario, si è verificata una massiccia presenza di aziende orientali, relegate in padiglioni meno affollati e isolati rispetto a quelli che si affacciano sul  Boulevard, in cui si trovano quelle aziende più note e visitate. Ma non è solo questo motivo quantitativo a rendere difficile la valutazione, quanto piuttosto lo squilibrio nelle proposte poco originali, affatto eterogenee e in cui sembra delinearsi l’assenza di una visione comune del comparto.

Risulta infatti molto faticoso individuare attraverso i tanti prodotti esposti quale sia il nuovo modello di organizzazione dell’ambiente di lavoro al quale si fa riferimento e se si tratta realmente di una proposta condivisa o piuttosto semplicemente emulata. Perché a un occhio estraneo la presenza dilagante di sedie, divani, poltroncine, tavolini che allestiscono molti stand con zone di attesa, relax e di meeting informali potrebbero indurre a pensare che il lavoro sia dematerializzato in un residuo dell’era analogica.

 

L’ufficio diventa davvero un Social Club?

 

Orgatec-2024-futuro-dell'ufficio-level-office-landscape-3

 

La sensazione è quella che gli anni post pandemici, in cui si è sperimentato il lavoro da casa, abbia distrutto completamente il lavoro tradizionale e l’ufficio si sia trasformato esclusivamente in uno spazio di convivialità e condivisione in cui nessuno utilizza più le scrivanie né tanto meno armadi e contenitori, perché l’attività lavorativa non produce carta e i dati e le informazioni sono tutti in “cloud”.

Io stesso, in verità,  ho affrontato il tema della trasformazione degli uffici in “Social Club” in una conferenza tenuta al Salone del Mobile, avendo cura di sottolineare che l’ufficio resta sempre e comunque il centro operativo, il cuore dell’azienda, in cui si svolgono molte delle attività e non la sede d’incontri saltuari in cui  svagarsi e confrontarsi.

Allora qual è l’idea del lavoro che ci attende? Forse è quella della fabbrica della conoscenza, in cui il luogo di lavoro coincide con quello dell’apprendimento teorico, dove il lavoratore impara un mestiere, svolge un’attività, acquisisce e amplia le sue nozioni e conoscenze. Ma non solo, in teoria l’ufficio e la fabbrica sono i posti in cui si istruisce il lavoratore anche nella pratica, in cui si partecipa ai processi organizzativi e industriali, in cui la tecnica non è mai separata dalla teoria. Un luogo di sperimentazione continua in cui l’oggi è solo un tappa di transizione e il futuro è il traguardo.

 

Foto di Massimo Gianquitto