Negli ultimi quattro anni l’approccio al mondo del lavoro è completamente cambiato a causa di una serie di fattori che hanno privilegiato lo smart working e allontanato sempre di più i dipendenti dagli headquarter. A causa di esigenze personali e professionali profondamente modificate, il rientro in ufficio ha portato aziende e progettisti a interrogarsi su come suddividere gli spazi e arredarli al meglio per renderli più confortevoli e farli preferire di nuovo alla scrivania di casa. Qui, con un excursus dagli anni ’60 fino a oggi, abbiamo delineato come sono cambiati i luoghi di lavoro, facendo delle previsioni sull’ufficio del futuro.
Progettazione uffici, come è cambiata dagli anni ’60 a oggi
La progettazione di spazi per uffici non è più la stessa. Se negli anni Sessanta si parlava già di open space grazie alle intuizioni di Eberhard e Wolfgagng Schnelle sugli “uffici di passaggio”, dagli anni Ottanta in poi, la forte gerarchizzazione ha portato alla diffusione dei cubicles con tante stanze private, di solito ramificati su lunghi corridoi in cui la luce naturale era un miraggio. Questo modello è rimasto in voga fino agli anni 2000, anche se, specialmente Oltreoceano, con lo sviluppo di Internet si è cominciato a parlare di delocalizzazione e lavoro a distanza, con i primi esperimenti legati allo smart working.
Nel nuovo millennio si è diffuso anche il modello degli open space, ritenuto sicuramente più creativo e positivo per lo scambio di idee tra colleghi, anche se più critico dal punto di vista della privacy. Quando le grandi aziende del tech come Google e Facebook hanno iniziato a rendere i loro headquarter più divertenti, utilizzando colori accesi, arredi tipici dei salotti, spazi di svago e aree relax, l’idea di un ufficio informale ha preso piede anche nel resto del mondo.
Progettazione di spazi uffici, l’avvento dello smart working
Nell’era dello smart working e dell’ufficio ibrido, dove i lavoratori non si recano tutti i giorni, ma solo quando devono incontrare i colleghi o svolgere importanti meeting in presenza, la scrivania personale è diventata “inutile”, sostituita da postazioni neutre che cambiano utilizzatore molto spesso. In questo senso, il luogo di lavoro è diventato più flessibile, in favore dell’activity based working, grazie al quale ogni collaboratore può decidere dove svolgere le sue attività quotidiane: dalle postazioni condivise negli open space, ai phone booth e meeting room per call e riunioni, oppure nelle aree informali, tra divani, poltroncine e piani snack delle kitchenette.
Se prima della pandemia il 70% degli spazi dell’ufficio erano privati, dopo il 2021 si è assistito a un’inversione di marcia con il 70% degli ambienti pensati per il lavoro collaborativo e solo il 30% di uffici e workstation individuali, dando maggiore risalto alla privacy con un boost alle pareti divisorie e agli screen fonoassorbenti, ideali per mantenere il comfort acustico.
Il nuovo ufficio è quindi flessibile, poiché aperto a continue modifiche sia nella struttura che nella modalità d’uso, avendo praticamente abbandonato le partizioni con setti murari fissi, se non quando strettamente necessarie a livello strutturale. Con la Legge 81 del 1 aprile 2024, in Italia è stato regolamentato in modo più strutturato il lavoro agile e ibrido, portando alla nascita di nuovi accordi tra aziende e dipendenti.
Uffici strutturati per riportare i lavoratori in sede
Prima di parlare dell’ufficio del futuro, è bene comprendere quali siano i driver delle aziende per riportare i dipendenti a frequentare attivamente gli headquarter.
- Il focus sul benessere è fondamentale: con il lavoro ibrido si è riscoperta l’importanza di avere i propri momenti di privacy, praticamente inesistenti con il modello degli open space;
- La disposizione degli spazi favorisce concentrazione e produttività;
- Gli ambienti collaborativi permettono la circolazione delle idee e lo scambio tra dipendenti e sono ciò che manca a chi lavora da remoto;
- La qualità dell’aria e l’apporto di luce naturale permettono ai collaboratori di mantenersi in salute sul luogo di lavoro;
- La personalizzazione è legata alla flessibilità del layout e dell’arredo
Ufficio del futuro, che cosa ci aspetta?
Analizzando le mutazioni delle modalità di lavoro degli ultimi anni, i desideri e le aspirazioni delle nuove generazioni, è possibile prevedere come sarà l’ufficio del futuro. Ecco alcune delle tendenze degli uffici strutturati che caratterizzeranno in modo sempre più massiccio il mondo professionale.
Ufficio del futuro e l’hotelificazione
Ne abbiamo già parlato in precedenza: il trend dell’hotelificazione mette insieme l’ufficio e il mondo dell’ospitalità, rendendo i luoghi di ricezione sempre più pronti ad accogliere i professionisti in cerca di luoghi tranquilli dove svolgere in modo efficiente le proprie task quotidiane. Un modello sempre più diffuso che delineerà l’ufficio del futuro.
Ufficio del futuro, più aree collaborative
Gli spazi più ampi di cui si sono attrezzate le aziende per mantenere le distanze di sicurezza nel periodo pandemico sono adesso utilizzati per allestire aree dedicate al lavoro collaborativo. Grazie a spazi aperti e immaginati per far fronte alle esigenze dei lavoratori, questi sono incentivati a recarsi in ufficio per più giorni alla settimana.
Decentramento (hub and spoke)
Non più solo headquarter, ma anche piccole sedi dislocate in provincia permetteranno ai lavoratori di ridurre i tempi (e i costi) di spostamento per l’ufficio, recandosi nelle sedi centrali solo in occasioni specifiche. Inoltre, gli uffici periferici hanno costi di gestione inferiore rispetto ai grandi hub nelle città principali, consentendo un notevole risparmio in termini di costi aziendali. Questa nuova tendenza prende il nome di hub and spoke e se ne sentirà parlare sempre di più in relazione all’ufficio del futuro.
Ufficio del futuro, riunioni immersive
Grazie alla realtà aumentata, è possibile rendere i meeting sempre più tecnologici, con avatar realistici e proiezioni di dati che facilitano lo svolgimento degli incontri e li rendono più smart. Con l’impiego della tecnologia 3D, anche i colleghi connessi da lontano, sembreranno seduti allo stesso tavolo.
Semplificazione con l’IA
L’Intelligenza Artificiale è nata per semplificare la vita dei lavoratori, liberandoli dai task più meccanici e ripetitivi, facendoli così concentrare su azioni creative. Un assistente virtuale personale potrà quindi rendere più efficiente e meno dispersivo l’operato di tanti dipendenti.
Spazio al benessere
Benessere personale e cura del corpo (oltre che della mente) sono le nuove priorità. Per questo, un ufficio sensibile alle esigenze dei propri lavoratori li mette al riparo dal burnout prevedendo attività per rilassarsi e svagare la mente, dedicando loro anche degli spazi fisici all’interno dell’ufficio del futuro. Palestre, sale per lo yoga e la meditazione sono solo l’inizio, accompagnate da kitchenette e aree snack per spuntini healthy, che conquisteranno sempre più spazio nell’ufficio del futuro.