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Architettura per uffici a Milano, le opere dei grandi maestri

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Città vocata al lavoro e cuore produttivo del Nord Italia, Milano è da sempre un punto di riferimento dell’architettura per uffici, grazie alle firme di maestri di design che sono finiti sui libri di storia. La città meneghina è quella che si è più sviluppata “in verticale” in tutta Italia, partendo dagli anni ’30 per arrivare agli ultimi due decenni, in cui la struttura urbana si sta modificando per accogliere gli headquarter delle più grandi multinazionali del mondo. Ma è nel secondo dopo guerra che il capoluogo lombardo ha visto nascere edifici commerciali diventati vere e proprie icone. Qui abbiamo raccolto i più significativi degli ultimi cento anni.

 

Architettura per uffici, gli edifici milanesi più belli di sempre

 

La poesia urbana dell’architettura milanese passa attraverso i grandi palazzi della borghesia cittadina e i loro ingressi maestosi, con cortili verdi nascosti al di là di alti cancelli. A loro, Bottega Veneta ha dedicato la sua recente campagna FW23, immortalando i modelli nei foyer dei palazzi disegnati dai maestri di design e architettura più conosciuti. Parte del patrimonio storico e artistico italiano, questi indirizzi non sono solamente legati al residenziale, ma ospitano anche uffici e attività del terziario.

 

Architettura milanese: una città-giardino dal cuore produttivo

 

Metanopoli progetto città

 

Per comprendere la stretta correlazione tra architettura per uffici e tessuto urbanistico, è necessario citare un esempio su tutti. Nei primi anni ’50, l’area di San Donato Milanese, è stata infatti pioniera nell’applicazione di un modello di città-giardino dove edifici per uffici convivono con parchi e abitazioni per i dipendenti.

Su progetto urbanistico di Mario Baciocchi, nel ’52 nacque così Metanopoli, le cui architetture sono state firmate da diversi progettisti: da Ignazio Gardella fino ad arrivare a Kenzo Tange, che nel 1991 progettò il cosiddetto “Quartiere degli affari”.  I tre complessi per uffici della Snam sono rispettivamente frutto dell’ingegno di Nizzoli e Oliveri, Franco Albini, Gabetti e Isola.

 

Grattacielo Pirelli, il simbolo dell’architettura per uffici milanese

 

Pirellone milano

 

Emblema della “Milano che sale”, il Pirellone è l’edificio che ospita gli uffici del consiglio regionale lombardo. Collocato in posizione laterale rispetto alla Stazione Centrale, è stato costruito nel 1956 e ha mantenuto il primato di edificio più alto d’Europa fino al 1966.

Baluardo dell’architettura razionalista, il suo aspetto solido e imponente dato dal massiccio impiego di cemento armato è dovuto ai progettisti Gio Ponti e Pier Luigi Nervi, parte di un team di architetti e ingegneri davvero ben nutrito. Oggi è possibile visitare il 31 piano panoramico, riservato spesso per eventi privati, da cui si gode di una magnifica vista su tutta la città.

 

Palazzo della Permanente

 

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In via Turati, dal 1953 svetta il Palazzo della Permanente, sede degli uffici della società per le Belle Arti e polo espositivo molto importante per la città. Con i suoi 12 piani fuori terra, è stato progettato dall’architetto Luca Beltrami e, durante la ristrutturazione, hanno contribuito a dargli forma gli architetti milanesi Pier Giacomo e Achille Castiglioni. Al momento il palazzo è inagibile poiché oggetto di un’importante riqualificazione a opera dello studio Park Associati.

 

Architettura per uffici: il terzo Palazzo Uffici Montecatini

 

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In Largo Stati uniti si trova ancora oggi il terzo edificio direzionale di 13 piani di Montecatini, disegnato da Antonio Fornaroli e Gio Ponti, inaugurato nel 1952. La società milanese vocata alla produzione di materiali da costruzione come alluminio e marmo, ha infatti chiesto ai progettisti di disegnare un complesso dal design moderno per accogliere, sotto lo stesso tetto, gli uffici dell’amministrazione societaria. La struttura è in cemento armato, con facciate rivestite in marmo. Un materiale che si ritrova anche all’interno nelle aree di rappresentanza.

 

Palazzo della Banca Commerciale

 

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Costruito tra il 1965 e il 1969 questo splendido palazzo in via dei Giardini, angolo Borgonuovo, è noto a tutti coloro che frequentano il Quadrilatero della moda milanese. Il progetto è di Giovanni Muzio e al momento, insieme all’adiacente Palazzo Branca, è oggetto di una ristrutturazione da parte di Rosewood che, nel 2024 lo trasformerà in un nuovissimo hotel 5 stelle lusso.

 

Architettura per uffici, il Palazzo Olivetti

 

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Gian Antonio Bernasconi, Annibale Fiocchi e Macello Nizzoli sono gli architetti che nei primi anni ’60 hanno progettato la sede degli uffici di Olivetti a Ivrea, diventata l’esempio per eccellenza dell’architettura per uffici. È loro anche il progetto del Palazzo Olivetti di via Clerici 6 a Milano, nato per ospitare la sede meneghina dell’azienda, con la sua planimetria a forma di U. La struttura in cemento armato è mascherata da una facciata continua in vetro e acciaio, con serramenti in alluminio. Negli spazi interni si ricorda anche un’ampia sala riunioni con un pannello di Mattia Moreni a decorazione.

 

Architettura milanese: Palazzo Ferrania

 

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Conosciuto anche come Palazzo Fiat, l’edificio è stato costruito tra il 1936 e il 1942 in puro stile razionalista, su progetto di Gio Ponti. La facciata è interamente rivestita da lastre di marmo levigato di Musso, mentre l’esterno presenta un maestoso portico a doppia altezza prospiciente via San Pietro all’Orto.

 

Sede Mondadori

 

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A Segrate, Giorgio Mondadori seconda generazione alla guida di Arnoldo Mondadori Editore, commissionò all’architetto brasiliano Oscar Niemeyer la realizzazione di una sede che potesse accogliere i nuovi dipendenti, più che decuplicati in soli 15 anni di attività. Così nel 1968 iniziò la progettazione del sito di Segrate, in collaborazione con Luciano Pozzo e Glauco Campello, pensata per restare impressa con il suo aspetto monumentale, con un parallelepipedo centrale con cinque piani di uffici sospesi. Tutto intorno, la grande distesa d’acqua di un lago artificiale e il parco progettato dall’architetto paesaggista toscano Pietro Porcinai. Ancora oggi la sede di Mondadori è uno degli esempi più scenografici dell’architettura per uffici a livello internazionale.