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Il design dell’esperienza – Experience Design

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L’evoluzione del design abbraccia una moltitudine di discipline differenti e crea delle esperienze uniche dove è l’uomo a essere al centro. Ecco che cosa significa design dell’esperienza.

 

Camminare a piedi nudi sulla spiaggia quando il sole del mattino non ha ancora reso la sabbia bollente, passeggiare all’alba in un bosco di conifere respirando un’aria che sa di ginepro e di pino silvestre, nuotare nelle acque fresche del mar Mediterraneo in una splendida e silenziosa giornata d’estate.

Vi siete mai chiesti che cosa accomuna tutti questi momenti e perché contraddistinguono l’esistenza umana rispetto a quella degli altri esseri viventi? La risposta è una sola: l’esperienza! Fare, provare e sentire.

La nostra visione del mondo non è unica e indivisibile, ma composita e frammentata, risultato di una sommatoria di istanti, eventi, episodi, momenti che abbiamo vissuto da soli o che abbiamo condiviso con altre persone, interagendo con oggetti e luoghi che costituiscono l’ambiente che ci circonda e di cui noi stessi facciamo parte.

Non si tratta solo di vivere un’esperienza ma di apprendere e di conoscere venendo a contatto con ciò che ci sta attorno.

 

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Vivere esperienze nell’Era digitale

 

Oggi la nostra capacità di sentire si è ampliata, o meglio, si sono moltiplicate le possibilità di aver accesso alla conoscenza e alle informazioni attraverso la tecnologia. Le nostre aspettative sono cambiate, crescendo sempre di più e aspirando a un grado di soddisfazione sempre maggiore.

Tutto ci sembra alla portata di un click ma a volte questa facilità nasconde un’insidia e un elevato rischio di banalizzazione. Crediamo infatti di poter conoscere cosa siano i Salares boliviani solo perché abbiamo visitato una pagina web e pensiamo che non sia più essenziale recarsi fisicamente in quel luogo remoto, affrontando un viaggio difficile e faticoso.

Ma il viaggio si trasformerà in un atto creativo che forse ci avrà consumato ma che avrà allettato la nostra anima, nutrendo l’immaginazione. Lo stupore, la meraviglia e le sensazioni che proveremo in quel viaggio saranno memorizzati per sempre nella nostra mente rendendoci diversi, migliori.

 

La ricerca incessante del nuovo e delle novità: il Design dell’Esperienza

 

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La verità e che siamo alla continua ricerca di nuove modalità secondo cui soddisfare i nostri bisogni, sempre meno materiali e i nostri desideri sempre più invisibili.  Ma che cos’è che spinge l’uomo consapevolmente o inconsapevolmente verso il continuo movimento e il divenire? Quello che nel 1912 Umberto Boccioni ha mirabilmente reso attraverso una scultura: Forme uniche nella continuità dello spazio, a volere esprimere quasi che la materia sia una manifestazione del tutto accidentale di un’energia dinamica che riempie tutto lo spazio.

Forse è il principio darwiniano dell’evoluzione della specie a investire l’evoluzione della nostra esperienza, determinando la nostra identità. In quest’ottica siamo interessati a vivere esperienze uniche e irripetibili, più coinvolgenti possibile e capaci di fare la differenza. Qualcosa che non sia solo un’emozione sfuggente e transitoria, ma che produca cambiamenti irreversibili, lasciandone traccia permanente nella nostra essenza.

 

Che cos’è il Design oggi?

 

Il Design nell’epoca digitale non è solo la disciplina che si occupa di aspetti progettuali di oggetti o di ambienti e non può riguardare unicamente gli aspetti estetico-funzionali delle cose fisiche. Il Design oggi è riconsiderato per la riflessione di cui è sa essere capace, un “riesame” come recitava il titolo di un libro del teorico Thomas Maldonado.

Un modo di pensare che ci mostri quanto questa disciplina possa essere ricostituente, etica, rispettosa, e che la progettazione non rispetta solo le regole del mercato, ma si fa portatrice di valori, assumendosi una responsabilità.

Il Design non può essere incentrato solo sulla User Journey, ma deve avere un coinvolgimento profondo con la vita degli uomini e delle esperienze che essi fanno attraverso di esso, tenendo presenti tutti gli aspetti che entreranno a far parte di questa relazione (si pensi all’interazione uomo-artefatto, all’emozione e allo stato mentale derivante dall’uso dell’oggetto).

 

La User Experience

 

Progettare esperienze è un lavoro che presuppone una fase di ricerca e analisi approfondita dove sono coinvolti – direttamente o indirettamente – gli utenti (User) che andranno poi a usufruirne attraverso un oggetto, all’interno di uno spazio oppure davanti allo schermo di un pc.

Oggi, infatti, il design di oggetti tangibili, di luoghi e di servizi, non può più prescindere dalla componente esperienziale. Con User Experience, infatti, viene definito lo studio di una qualsiasi interfaccia, che sia virtuale oppure fisica, grazie alla quale le persone potranno apprezzare appieno una determinata esperienza.

 

Il ruolo del Design Thinking

 

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Ed è qui che entra in azione il Design Thinking, un insieme di tecniche che, partendo da un problema da risolvere o da un bisogno, lo mettono in discussione, ne analizzano le possibili soluzioni e attraverso la verifica delle ipotesi, danno vita a concept originali, innovativi ed efficaci.

Il Design dell’esperienza è fondamentale anche nella fase del “pre”: prima dell’acquisto di un oggetto, prima di recarsi in un negozio e prima di utilizzare un determinato servizio. Anche il “dopo” è molto importante poiché determina un ricordo positivo o negativo nell’utente, che porterà alla fidelizzazione verso un determinato brand.

Ecco perché ogni fase della User Experience, o touchpoint, con cui la persona può interagire con il prodotto/spazio/servizio, deve essere analizzata, progettata e ottimizzata, al fine di rendere l’esperienza totalmente. positiva. Per fare questo sono tante le discipline che si intersecano con il Design, come la sociologia, l’ergonomia, la semiotica e molte  altre.

 

Il Design è multidisciplinare, come sosteneva Bruno Munari

 

Infatti, il Design, è il risultato di un processo che non è più individuale, ma abbraccia discipline diverse.

E come avvertiva Bruno Munari nel suo libro dal titolo Design e Comunicazione visiva: “La creatività di tipo artistico, lirico, fantastico non serve a una buona progettazione “, sottolineando invece  la rilevanza dell’approccio interdisciplinare.

Secondo lui, infatti, quello del designer non è un lavoro artistico,  svolto individualmente, ma piuttosto il risultato di un: “Gruppo che si riunisce ogni volta in cui si pone un problema da risolvere, un gruppo di esperti e assistenti che si concentrano sui diversi aspetti del problema: pratici, funzionali, economici, strutturali, materiali, tecnologici, cromatici ed estetici”.

 

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Design dell’Esperienza: l’uomo torna al centro dell’attenzione

 

Non come consumatore ma come fruitore, partecipe del processo che il design ha pensato per lui, realizzando un’esperienza davvero indimenticabile.

Come è avvenuto negli ultimi anni nel settore dell’ufficio, dove gli spazi sono sempre più dinamici e flessibili per adattarsi ai bisogni dei lavoratori, garantendo loro la massima produttività e favorendone il benessere grazie a una progettazione architettonica e un design consapevole.

     

Design dell’Esperienza, arriva la seconda edizione di Design per tutti

 

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Proprio queste saranno le tematiche del secondo ciclo di incontri di Design per tutti, organizzato da Level Office Landscape all’interno dello spazio LevelHUB di La Valletta Brianza.

Nel  mese di maggio e giugno si susseguiranno dei nuovi appuntamenti settimanali con docenti e professionisti di settore, per illustrare i nuovi scenari applicativi del Design, sempre più legati alla ricerca di esperienze.

Seguiteci, presto vi sveleremo tutte le date dei seminari sul Design dell’esperienza!