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Il potere della condivisione, John Lennon e Yoko Ono prima di Facebook, Instagram e Twitter

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Quest’anno, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua pubblicazione, nonché delle celebrazioni delle nozze tra John Lennon e Yoko Ono (si erano sposati il 20 marzo 1969 a Gibilterra) è stato ripubblicato il loro leggendario disco “Wedding Album”.

 

Reso celebre perché accompagnato da un cofanetto creato dal designer John Kosh pieno di souvenir per festeggiare le nozze della coppia, questo disco ha anticipato in modo sorprendente l’epoca dei social e della condivisione del privato di oggi.

La scatola, infatti, è un regalo per i fan che non avevano potuto partecipare al matrimonio e contiene diverse fotografie, una copia del certificato di nozze, disegni scelti da Lennon e Ono, l’immagine di una fetta della torta nuziale.

 

Le copertine dei dischi come medium artistico e comunicativo

 

Era il nostro modo di condividere le nozze con chiunque volesse prendervi parte” ha dichiarato Lennon. “Le coppie fanno l’album di nozze da mostrare ai parenti quando vanno a trovarli. I nostri parenti sono.. beh, quelli che voi chiamate fan, o comunque la gente che ci segue”.

Negli anni ‘60 e ‘70 prima dell’arrivo di smartphone e social media, il mezzo scelto dai due artisti per condividere i loro momenti di vita privata col grande pubblico sono state le copertine e i contenuti dei loro album.

 

La condivisione prima dei Social

 

Prima di chiunque altro John Lennon e Yoko Ono hanno scoperto il potere della condivisione, anticipando la tendenza all’apertura e al racconto della propria vita privata tipico delle nuove generazioni di oggi, che “postano” in diretta sui social i loro momenti privati come ricorrenze, video dei propri figli, successi e insuccessi della vita quotidiana.

Il primo esperimento è stata l’uscita dell’album “Unfinished music n.2 – Life with the lions” (Maggio 1969) sulla cui copertina è apparsa la foto di Yoko Ono in ospedale con accanto il compagno John Lennon che dormiva in un sacco a pelo. Questo momento estremamente privato mostra un episodio della loro vita molto doloroso. Yoko Ono infatti era rimasta incinta, ma al quarto mese di gravidanza aveva perso il bambino.

 

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Image Credits Wikipedia

 

Sul retro-copertina dello stesso album compare una foto di cronaca di John e Yoko arrestati per possesso di marjuana. I due, invece di nascondere un loro comportamento fuori legge, hanno deciso di renderlo pubblico, mostrando la propria vita esattamente così com’era, in maniera schietta e sincera, senza filtri e senza censura.

All’interno dell’album ci sono “No bed for Beatle John”, la canzone in cui la coppia canta a cappella titoli e frammenti di articoli apparsi sui quotidiani che parlano di loro due e “Baby’s heartbeat” un loop del suono ritmico del battito cardiaco del bambino, registrato durante un esame agli ultrasuoni (Chiara Ferragni e Fedez hanno fatto esattamente la stessa cosa nelle loro stories di Instagram).

Wedding Album”, invece, si compone soltanto di due tracce, distribuite ciascuna su un lato del disco. Nella prima “John & Yoko” si sentono le voci dei due artisti che si chiamano a vicenda e, in sottofondo, i loro battiti cardiaci che suonano, come disse Lennon, come “tamburi africani”. Il secondo brano “Amsterdam” è una raccolta di interviste, conversazioni e suoni catturati durante il loro primo bed-in nella camera 902 dell’Hotel Hilton di Amsterdam.

 

Un social network ante litteram

 

Facendosi riprendere sofferenti e in momenti sconvenienti, ma anche in situazioni felici ed estremamente private come la propria luna di miele, con 50 anni di anticipo John Lennon e Yoko Ono hanno fatto la rivoluzione con quello che potremmo quasi definire un social network ante litteram. Oggi infatti siamo abituati a vedere personaggi famosi che condividono con i loro “follower” l’annuncio di una gravidanza, la celebrazione di un matrimonio, perfino una grave malattia o un divorzio, ma all’epoca questo gesto di totale condivisione non venne capito e fu giudicato negativamente dall’opinione pubblica.

Perfino la morte di John Lennon è stata scelta come momento di condivisione. Sulla la copertina del disco “Season of Glass” infatti, Yoko Ono sceglie gli occhiali insanguinati che il marito indossava quando venne ucciso. “Tutti glielo sconsigliarono ma credo che con quella decisione fece il suo gesto artistico più importante – dice B. Bianchi, autore del libro “Yoko Ono: Dichiarazioni d’amore per una donna circondata d’odio” – era la sua realtà in quel momento, e per me quella è la copertina di un disco più bella di sempre”.

Immagine di copertina via Wikipedia