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L’ufficio del futuro? È più sostenibile anche nel suo involucro

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Attenzione ai cicli produttivi nell’ottica dell’economia circolare, riduzione delle emissioni di CO2 in fase di produzione e scelta di materiali sostenibili non sono gli unici accorgimenti per creare un luogo di lavoro più green. L’ufficio del futuro, infatti, si servirà di nuove tecnologie per rendere funzionale anche l’involucro. Ecco che cosa ci aspetta.

 

L’ufficio del futuro è green

 

La ricerca di uno stile di vita più sano, sostenibile e rispettoso dell’ambiente, è oggi tra le priorità più importanti sia quando si parla di vita privata che di quella professionale. Gli spazi che abitiamo giocano un ruolo fondamentale sulla salute e possono migliorare la qualità della vita, la produttività e il benessere psico-fisico.

Ecco perché, in tema di progettazione architettonica e di interior design, la parola sostenibilità è rapidamente salita ai primi posti nella lista dei requisiti fondamentali di uno spazio di lavoro.

 

I criteri della sostenibilità in ufficio

 

Gli edifici a uso commerciale, che ospitano headquarter aziendali e uffici decentralizzati, devono quindi rispondere a una serie di criteri ben precisi. Qualità dell’aria, regolazione di temperatura e umidità, presenza di luce naturale e design confortevole sono i principali.

L’efficienza energetica è un altro tema molto importante, che si accompagna all’esigenza di ridurre le emissioni di CO2. Altro punto da non sottovalutare è la flessibilità, che consente di riadattare gli spazi velocemente per adattarsi ai cambiamenti di organico e delle modalità di lavoro.

L’ufficio del futuro, in definitiva, sarà sempre più “sano”, pensato per favorire il comfort e la sicurezza di chi lo utilizza (quotidianamente o in modo ibrido alternando smart working a giornate in presenza). Le aziende che decidono di ristrutturare i propri headquarter, devono quindi partire dagli essenziali: impianti di ventilazione meccanica per favorire il circolo dell’aria e sistemi tecnologici in grado di controllare temperatura e livelli di umidità.

La componente smart è infatti necessaria per avere sempre sotto controllo i parametri di vivibilità dell’ufficio e per poterli gestire in modo rapido e semplice.

 

L’involucro dell’ufficio del futuro

 

Oltre agli accorgimenti per gli ambienti interni, l’ufficio del futuro avrà componenti altamente tecnologiche e sostenibili anche nel proprio involucro. Tecnologi dei materiali e scienziati stanno infatti progettando nuove soluzioni sempre più all’avanguardia.

Pannelli solari trasparenti potranno così rimpiazzare gli attuali vetri delle finestre, rendendo le superfici esterne dei generatori di energia. Si tratta di materiali che, potenzialmente, possono trasformare gli edifici commerciali in veri e propri fornitori elettrici e termici, inaugurando una nuova era scandita dall’energia green.

A oggi, i ricercatori hanno creato differenti modalità di pannelli solari trasparenti, anche se molti al momento sono semplicemente dei concentratori di luce solare, realizzati per assorbire solo specifiche lunghezze d’onda invisibili a occhio nudo.

 

Vetri solari

 

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La tecnologia prende il nome di vetro fotovoltaico e viene realizzata con un indice di trasparenza variabile. Una delle prime applicazioni di successo è quella del 2014 realizzata alla Michigan State University, dove è stato creato un pannello solare trasparente. Ma è solo nel 2020 che negli USA e in Europa si è arrivati a raggiungere il 100% della trasparenza per un vetro solare.

Al contrario dei parchi fotovoltaici tradizionali, i pannelli trasparenti non necessitano di massicce strutture e possono essere installati anche in luoghi inaccessibili alla tradizionale tecnologia. Per esempio, il recente progetto della Copenhagen International School impiega 12.000 pannelli solari trasparenti in tutto l’edificio, producendo 200 MWh di energia all’anno, ovvero più della metà consumata dall’edificio. I contro? Esiste ancora un compromesso tra efficienza e colore: più il pannello è trasparente e meno energia produce.

 

Finestre biometriche per l’ufficio del futuro

 

Microalghe-finestra-ufficio-Level-Office-Landscape

 

Una professoressa di architettura dell’Università della Carolina del Nord ha ricevuto una sovvenzione di un milione di dollari per sviluppare finestre che incorporano schermi di microalghe. Si chiama Kyoung Hee Kim e, dopo anni di studi, è certa che le sue finestre biometriche apporteranno numerosi benefici ambientali, economici e dal punto di vista della salute.

Il sistema è infatti pensato per ridurre il consumo energetico degli edifici e le emissioni di anidride carbonica attraverso una tecnologia rinnovabile a circuito chiuso. Secondo Kim, lo strato di alghe all’interno della struttura della finestra può aumentare l’efficienza energetica dell’ufficio, migliorare la qualità dell’aria e catturare la CO2.

Le alghe possono poi essere utilizzate come alimenti, fertilizzanti, basi per cosmetici e biocarburanti. Si tratta di organismi altamente sostenibili perché non richiedono terreno per crescere né acqua agricola. Proliferano infatti anche in acqua salata e nelle acque reflue.

La recente sovvenzione permetterà di creare un prototipo della nuova finestra e di testarla nei prossimi due anni. L’obiettivo è rendere la tecnologia scalabile e poterla realizzare a un prezzo competitivo per l’utilizzo in edifici commerciali.

Chissà quanto ancora dovremo aspettare per vedere queste finestre biometriche. Ma una cosa è certa, con queste premesse l’ufficio del futuro sarà sempre più verde (in tutti i sensi).