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Esagoniamoci: inaugurato il Murale del Bachelet di Oggiono

 |  Eventi

Sabato 20 maggio l’Istituto Bachelet ha svelato al pubblico il Murale realizzato dagli studenti sotto la direzione artistica di Camilla Falsini e il coordinamento di Massimo Gianquitto, CEO di Level Office Landscape.

 

L’Istituto Bachelet ha un nuovo coloratissimo murales

 

Si chiama Esagoniamoci e rappresenta sei valori fondamentali per i giovani studenti dell’Istituto Bachelet di Oggiono. Crescita, energia, equilibrio, fiducia, sogno e uguaglianza sono le parole chiave scelte in fase di concept, prima che i disegni prendessero vista sulle pareti. Parte del programma “Earth: Arte nelle scuole”, il progetto ha l’obiettivo di divulgare l’arte contemporanea negli istituti scolastici, coinvolgendo gli artisti e pensando alla partecipazione degli studenti.

 

“Earth: Arte nelle scuole” continua al Bachelet

 

Iniziato nel 2019 con ISS Viganò e Agnesi di Merate, e la collaborazione con il collettivo milanese Orticanoodles, Earth è proseguito nel 2021 con l’ISS Greppi di Monticello Brianza e l’artista Etnik (Alessandro Battista) con la realizzazione di un grande murale all’ingresso del complesso scolastico. Quello del Bachelet di quest’anno, ha invece riqualificato un muro ancora più impegnativo, non soltanto per le dimensioni.

È stato un grande lavoro che gli studenti hanno deciso di portare a termine, insieme ai professori, non per interesse personale, ma a beneficio di tutta la scuola”, racconta Massimo Gianquitto, ideatore del progetto. “In questo modo hanno lasciato un segno del loro passaggio, una testimonianza viva di cosa significhi veramente stare a scuola, recuperando spazi che fino a qualche mese fa erano incolori e privi di vita e che ora, grazie a questo progetto, sostenuto dal Rotary Club di Merate e Rotary Club Lecco Le Grigne con il contributo di diversi sponsor, racconta di persone, ma soprattutto di valori, scienza, cultura, natura e bellezza”.

 

L’arte partecipativa ha coinvolto il Bachelet

 

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Da sinistra: Martina Berighenti, Simone Pellegatta, Massimo Meroni, Anna Panzeri, Giuseppe Borgonovo, Massimo Gianquitto

 

Il murales è stato realizzato attraverso un processo di arte partecipativa, che riprende quella che prese piede negli anni ’60, “quando le esperienze artistiche hanno modificato il rapporto tra spettatore e pubblico, dando vita all’arte relazionale”, spiega il CEO di Level Office Landscape. “Questi anni hanno creato una condizione diversa di fruire di un’opera d’arte. Il progetto proposto non consiste in una semplice commissione, ma in un’opera d’arte partecipata dove l’artista è ideatore e coordinatore un gruppo di studenti, che hanno preso parte all’opera sin dall’inizio. Non è importante solo il risultato finale: il processo e la creazione sono la vera ricchezza di questo progetto“.

Grazie all’arte relazionale, il progetto del Bachelet ha un grande valore proprio per la fase di realizzazione che lo ha reso così come è oggi. “Si tratta di un’arte che assolve a un preciso compito sociale”, prosegue Gianquitto. “Un’arte urbana presentata non con una lezione accademica o con un astratto programma, ma documentando attraverso un esempio concreto, quello che abbiamo sotto i nostri occhi. Il murale è la dimostrazione che la Street Art o Urban Art, che proponiamo in questi progetti, implica una diversa fruizione e una partecipazione attiva. I dipinti murali che abbiamo realizzato nelle scuole sono rivolti principalmente alle nuove generazioni e agli studenti che le frequentano, nella convinzione che l’arte possa accrescere la sensibilità, l’idea di Bellezza e di rispetto per la sua fragilità”.

 

Il contributo di Camilla Falsini

 

A progettare i sei diversi soggetti dell’opera del Bachelet insieme agli studenti è stata l’artista romana Camilla Falsini. Il suo lavoro è caratterizzato da linee nette, forme stilizzate e minimali e colori forti e va dall’illustrazione editoriale alle grandi pitture murali, da oggetti di design a libri. Ha inoltre realizzato installazioni, grandi quadri, pitture murali o sculture per brand come Samsung, Zalando, Napapjiri, Michelin, NIKE e Pitti Immagine Uomo.

Le sue opere murali in esterno si trovano in numerose città italiane, ma anche in ambienti interni, come per esempio il Madama Hostel di Milano, le sedi ILIAD a Roma e Milano e diverse associazioni, librerie, scuole e ludoteche.

Camilla ci ha aiutato a rappresentare le parole attraverso un progetto di astrazione che è stato un processo creativo diviso in vari momenti”, hanno raccontato gli studenti in un’intervista su Casate Online. “Prima abbiamo disegnato la realtà, qualsiasi cosa rappresentasse la nostra parola, poi l’abbiamo rielaborata e trasformata in immagini astratte creando sei ideogrammi. É stato un momento di crescita personale e spensieratezza in cui l’artista ci ha coinvolto direttamente per rendere più accogliente la nostra scuola“.

Il progetto Earth del Bachelet di Oggiono è stato sostenuto da Rotary Club di Merate e Rotary Club Lecco Le Grigne, IISS Bachelet, Maxi Sport, Acinque Energia, Senesi Giardini, Tsunamiclub, Fondo Comunità di Oggiono, con il coordinamento di Massimo Gianquitto, socio del Rotary Club Merate.