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Il 2020 ha cambiato per sempre il design dell’ufficio

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Il lavoratore dell’era post-Covid ha modificato completamente le proprie abitudini. Di pari passo, anche i layout dei luoghi di lavoro si sono adattati, diventando ancora più flessibili. Ecco, quindi, come il 2020 ha cambiato per sempre il design dell’ufficio.

 

Design dell’ufficio: Lavorare vicino a casa, nei nuovi uffici di prossimità

 

Il periodo di smart-working forzato del primo lockdown, le aperture estive e le nuove chiusure dovute alla seconda ondata di Covid-19, hanno reso necessario ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti. Lavorare da casa si è rivelata una soluzione temporanea per portare avanti con una parvenza di normalità le attività, ma con la divisione in “zone” colorate, è diventato sempre più evidente come ci sia bisogno di una sede fisica dove i professionisti possono recarsi di tanto in tanto, insieme ai colleghi.

 

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L’ufficio post-pandemico quindi, non va dato per spacciato, ma sarà solo diversamente distribuito. Il Global Occupier Sentiment Survey 2020 di CBRE, citato da Frame Magazine, rivela che gli Headquarters nei centri città non spariranno, ma i lavoratori avranno sempre più scelta sul “dove” svolgere le proprie mansioni. Le aziende, infatti, individueranno dei cluster entro i quali i dipendenti verranno suddivisi in base alle aree di residenza. In questo modo, tutti avranno a disposizione degli uffici satellite (privati o all’interno di coworking) nei quali recarsi più volte durante la settimana. Anche il Comune di Milano ha preso in considerazione l’idea, proponendo un piano strutturato di near working per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, di cui vi abbiamo parlato qui.

 

Sembra che grandi nomi come Deloitte, KPMG e alcuni dei più importanti gruppi bancari, stiano già sviluppando dei modelli detti hub-and-spoke. In quest’ottica, ci saranno delle sedi più grandi nei centri città, con distaccamenti periferici lungo i quattro punti cardinali, per permettere alle persone di avere un ufficio più vicino a casa e lavorare da lì anziché tra le mura domestiche, recuperando la propria dimensione professionale. Da Londra arrivano segnali che spingono verso questo nuovo modello. Numerose ricerche svelano che il 50% dei professionisti ambisce a recarsi nella sede centrale 2-3 giorni a settimana, trascorrendo il resto delle giornate in un ufficio di prossimità. Vi sembra un caso che WeWork, il colosso mondiale dei coworking, abbia basato le sue ultime campagne di comunicazione sulla promozione di servizi per aiutare le grandi aziende a decentralizzare le proprie sedi?

 

 

Anche Level Office Landscape, grazie alla pluriennale esperienza nella progettazione e realizzazione di uffici, viene incontro alle imprese che vogliono creare i propri hub. Grazie all’ampia personalizzazione affiancata alla produzione industriale, l’azienda è in grado di fornire un ufficio “chiavi in mano”, partendo dall’ideazione del concept, passando per la progettazione, arrivando alla gestione della logistica e dell’installazione di materiali e arredi all’interno dello spazio.

Design dell’ufficio: investire in spazi collaborativi

 

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Alla luce dell’esplosione del lavoro da remoto e della decentralizzazione delle sedi aziendali, sono in molti a chiedersi quali siano i benefici del continuare a investire in ufficio fisico. La risposta è legata agli spazi collaborativi. Ambienti che supportano attività di confronto, brainstorming creativi e tutte quelle operazioni che non possono essere svolte davanti allo schermo di un pc (come incontrarsi per partecipare a presentazioni aziendali, lavorare sulla creatività o discutere di questioni importanti). Questo, dal punto di vista del design dei luoghi di lavoro, si traduce nell’attenta progettazione di arredi e sistemi flessibili, in grado di adattarsi a diverse funzioni e che possano modificare le proprie dimensioni all’interno di un ufficio a pianta libera.

 

I materiali dovranno essere leggeri per facilitare la riconfigurazione dei moduli, l’isolamento acustico sarà all’ordine del giorno, mentre l’integrazione tecnologica dovrà permettere l’interscambio di informazioni tra i lavoratori in sede e quelli in remoto. Nel design dell’ufficio vedremo sempre più punti di alimentazione e nuove tecnologie per ricevere e trasmettere dati, come schermi, altoparlanti e sensori. Infatti, se la quantità di postazioni di lavoro può essere ridotta, l’aumento delle componenti per le workstation porterà a sviluppare mobili collaborativi e adattabili, così come sistemi aperti e nuove pareti attrezzate. Un esempio? Ever Evolving System di Level Office Landscape, un sistema ibrido in grado di modulare lo spazio, contenere e separare, di cui abbiamo parlato qui.

 

Gestione automatizzata dello spazio, i sensori tornano protagonisti nel design dell’ufficio

 

 

Gli uffici di proprietà resisteranno, ma la concentrazione del personale sarà più ridotta rispetto al passato e si eviterà in ogni modo il sovraffollamento degli spazi, sia nei layout ancora organizzati sul modello dei cubicles, che negli open space. Si renderà necessario monitorare l’occupazione di ogni area dell’ufficio, valutando le zone più a rischio e permettendo ai dipendenti di sapere quando è il caso di spostarsi in un’area differente per non creare assembramenti. La tecnologia dei sensori, emersa qualche anno fa come soluzione per verificare l’effettiva utilizzazione degli spazi di lavoro, si ripropone oggi con uno scopo differente e vedrà applicazioni sempre più puntuali, supportate da nuove tecnologie smart.

 

I team operativi che si troveranno in ufficio, dovranno infatti essere monitorati da sistemi in grado di rilevare dove sono le persone, da che ora a che ora, quanto possono stare insieme e quanto separate. Attraverso feedback audio-visivi che non creino stress nei lavoratori, si potrà capire in tempo reale come gestire l’occupazione di meeting room, aree comuni, zone di passaggio e reception. Come nel progetto Sensory Design presentato da Level Office Landscape al Salone del Mobile del 2019 negli spazi di Palazzo Bovara allestiti per l’occasione da Elle Decor. La scrivania Techdesk, dotata di sensori di rilevamento della presenza di iComfort, insieme alla parete intelligente Smart Wall, sono un primo esempio di come i dati possono facilitare la gestione dell’occupazione di postazioni e infrastrutture dell’ufficio. Ne abbiamo parlato in questo articolo.